Masseria Altemura: dove territorio e innovazione si incontrano per creare viticoltura resiliente
La tenuta Masseria Altemura
Masseria Altemura, nell’entroterra Brindisino, si trova a metà strada tra due mari, beneficiando sia delle brezze fresche che soffiano dal Mar Ionio, che della salinità tipica del Mar Adriatico. Acquisita nel 2000 dal gruppo Zonin1821, la tenuta comprende 140 ettari vitati immersi in un terroir unico. I suoli, una combinazione di roccia e argilla, e il clima mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti, creano l’ambiente perfetto per una viticoltura di qualità, capace di ospitare una varietà di vitigni di grande pregio, tra cui gemme locali come l’aglianico e il primitivo.
Dal 2005, la tenuta è guidata da Antonio Cavallo, direttore agronomico con una profonda conoscenza del territorio. Laureato in Scienze Agrarie a Bologna ma originario della Puglia, Antonio ha assunto la responsabilità della gestione viticola ed enologica di Masseria Altemura con l’obiettivo di esaltare le potenzialità dell’enologia pugliese, attraverso un approccio che unisce il rispetto della tradizione con la precisione e l’innovazione : “Mi impegno a valorizzare i vitigni autoctoni, adattando la gestione alle loro specificità varietali per farli esprimere al meglio “ afferma Antonio. “Questo significa tenere conto di tutti gli aspetti, dal clima al suolo, fino all’obiettivo enologico.”
Antonio ci descrive la tenuta : “ Circa il 70% dei vigneti é coltivato con uve a bacca rossa di origine locale, con il Primitivo che rappresenta circa la metà della produzione. Poi abbiamo Aglianico e Malvasia Nera. Per quanto riguarda le uve bianche, coltiviamo Malvasia, Fiano, Moscato e Falanghina”. Le rese dipendono dalle varietà: “ Per il Primitivo siamo attorno ai 70-80 quintali per ettaro mentre per il Fiano e la produzione per il vino rosato le rese sono un po’ più elevate attorno ai 110. “.»
“Mi impegno a valorizzare i vitigni autoctoni, adattando la gestione alle loro specificità varietali per farli esprimere al meglio “.

Un clima in evoluzione
Il clima, negli ultimi anni, ha rappresentato una sfida crescente, complice il cambiamento in corso. Secondo Antonio, in Puglia si sta assistendo a un’alterazione delle tendenze climatiche tipiche della regione, con un aumento sia dell’intensità che della durata dei periodi di pioggia e siccità. “Il cambiamento più evidente riguarda il regime delle precipitazioni, negli ultimi anni abbiamo avuto periodi prolungati di pioggia in periodi insoliti per questa regione “ spiega il direttore agronomico. “Per esempio, nel 2023 abbiamo avuto una primavera eccezionalmente piovosa e umida, un fenomeno inusuale per la nostra zona.Certo, continuiamo ad avere lunghi periodi di siccità estiva, ma ora assistiamo sempre più spesso a stagioni con piogge irregolari e difficili da prevedere”.
Questi cambiamenti stanno modificando l’approccio alla gestione del vigneto in tutta la regione. “ Gli inverni sono piu’ miti e le fasi fenologiche in anticipo. Quest’anno, ad esempio, il Moscato ha germogliato all’inizio di Marzo e a metà mese siamo già alla fase delle due foglie. Significa che c’é un rischio maggiore di gelate primaverili, come accaduto due anni fa in alcune aree della Puglia. Per il futuro bisognerà considerare anche questo rischio, che prima era raro”.
Anche la pressione fitosanitaria é stata alterata dalla crescente imprevisibilità climatica. Nel 2023, la Puglia ha affrontato una delle peggiori annate mai registrate per la peronospora, aggravata dall’intensa piovosità di maggio e giugno. Masseria Altemura, però, non si è lasciata cogliere impreparata, reagendo con tempestività per proteggere i vigneti. Secondo Antonio: “Il monitoraggio e una pianificazione efficace sono stati essenziali per intervenire con tempismo e salvaguardare la vendemmia.”
« Con il germogliamento in anticipo, per il futuro bisognerà considerare anche il rischio di gelate primaverili, che prima era raro ».
Un irrigazione su misura per ogni varietà
Grazie alla sua gestione attenta e innovativa Masseria Altemura oggi si trova in una posizione privilegiata per affrontare le nuove sfide climatiche. Da anni ha abbracciato una viticoltura sostenibile, che ottimizza l’uso delle risorse con pratiche all’avanguardia e una viticoltura di precisione. Un attenzione particolare viene data alla gestione dell’acqua. Il sistema di irrigazione goccia a goccia viene attivato solo in caso di stress idrico eccessivo, con un approccio all’irrigazione definito “di soccorso”.
Il clima mediterraneo della regione con estati secche e calde rappresenta sia una sfida che un opportunità : durante i mesi di maturazione gli apporti idrici provengono quasi esclusivamente dall’irrigazione e possono quindi essere controllati per modulare la maturazione. Antonio ci spiega che la strategia di irrigazione è calibrata minuziosamente in base alla varietà, al profilo di vino desiderato e alle condizioni climatiche, con un’attenzione particolare ai risultati viticoli e enologici delle annate precedenti: “ Ad esempio, se in una determinata annata abbiamo avuto mosti troppo tannici o rese troppo ridotte, l’anno successivo interveniamo per limitare lo stress idrico”.
La gestione precisa dell’acqua è quindi essenziale, non solo per mantenere l’equilibrio vegetativo delle piante, ma anche per definire il carattere dei vini. “Bisogna considerare che ogni vitigno risponde in modo diverso alla disponibilità d’acqua e allo stress” enfatizza Antonio “ La conoscenza del comportamento idrico della varietà é la chiave per garantire il giusto equilibrio tra vigore e maturazione, garantendo qualità finale del vino” . Continua spiegando: “I vitigni a bacca bianca in particolare vengono preservati da stress eccessivi per preservare freschezza e mineralità, mentre tra i rossi, la gestione varia a seconda della varietà.” Qualche esempio? “ il Negroamaro ha poca resilienza alla siccità, e una volta stressato recupera difficilmente, quindi evitiamo che venga stressato oltre un certo limite. Invece il Primitivo, avendo una buccia fragile, richiede particolare attenzione nelle ultime due settimane prima della vendemmia per evitare spaccature degli acini.”
« La conoscenza del comportamento idrico della varietà é la chiave per garantire il giusto equilibrio tra vigore e maturazione, garantendo la qualità finale del vino. »

Meno misure, piu’ controllo
Una tale precisione puo’ sembrare difficile da mettere in pratica, ma da anni la tenuta lavora per affinare le sue tecniche di gestione dell’acqua, con l’ausilio di strumenti come la camera di Scholander. Questo dispositivo permette di misurare il potenziale idrico fogliare, cioé la pressione necessaria per estrarre acqua dalla foglia. Particolarmente utile in viticoltura, questo metodo si distingue perché fornisce un indicatore diretto dello stato idrico della pianta, piuttosto che limitarsi a misurare l’umidità del suolo. Tuttavia, é una tecnica che richiede esperienza e si attua manualmente, richiedendo un impegno quotidiano per un monitoraggio continuo. Antonio sottolinea : “Quando sono arrivato nel 2005, viste le dimensioni della tenuta, le misure di potenziale fogliare richiedevano l’impegno di una persona a tempo pieno su tutti i tre mesi estivi”.
Per questo, dal 2018 la tenuta di é avvalsa del sistema di supporto alle decisioni Vintel® per l’irrigazione di precisione. Vintel® fornisce simulazioni quotidiani e previsioni del potenziale fogliare, facilitando il monitoraggio del vigneto e la gestione dell’irrigazione. Questa applicazione é parsa da subito un alleato ideale per la strategia operata da Masseria Altemura, perché é basata su modelli agronomici multifattoriali che considerano suolo, clima, varietà e obiettivi enologici, adattando di conseguenza le raccomandazioni.
Grazie all’integrazione con Vintel®, Masseria Altemura ora dispone di previsioni idriche accurate, che riducono notevolmente la necessità di misurazioni manuali. Questo approccio ha reso l’intero processo più efficiente e meno dispendioso in tempo, senza compromettere la qualità della gestione.

« Oggi, grazie a Vintel®, il potenziale idrico viene simulato e previsto con precisione, e le misurazioni con la camera di Scholander vengono fatte solo per verifica . Cio’ ci consente di lavorare in modo più efficiente e con maggiore tranquillità. »
Innovazione, sostenibilità e terroir
Masseria Altemura è quindi un esempio emblematico di come una gestione agronomica attenta e l’uso delle tecnologie di precisione siano efficaci per affrontare le sfide viticole attuali, valorizzando il potenziale di un territorio unico e garantendo sostenibilità e resilienza.
Certo, non è sempre stato tutto semplice : “All’inizio, c’è stato un grande lavoro di adattamento, di prove e di analisi per calibrare al meglio il DSS, per definire le strategie e i profili idrici delle varietà” spiega Antonio.
E ogni anno la partita si riapre: il clima cambia, le condizioni variano, e bisogna essere sempre pronti a rimettere in discussione le scelte fatte precedentemente per adattarsi con successo. Ma con il tempo e l’esperienza, Masseria Altemura ha affinato il suo approccio, mettendo a punto strumenti e metodologie che le permettono oggi di affrontare con successo le incognite climatiche e esprimendo al meglio la viticoltura pugliese.
E con il supporto di Vintel® per anticipare lo stress idrico, ora Antonio può perfino concedersi qualche giorno di vacanza in estate — cosa impensabile fino a qualche anno fa.